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Il controllo della luce neI museI: un compromesso tra esposIzIone e conservazIone





trattamento conservativo può restaurare il cam- attivazione caratteristica del materiale in oggetto 

biamento di colore o la perdita di consistenza dei si innesca un processo irreversibile di alterazione 
materiali danneggiati. La sfida nell’allestimento chimica. In questa prima fase il fenomeno dege- 

dell’illuminazione di un’esposizione museale è nerativo è indipendente da altri fattori ambien- 

trovare un compromesso appropriato tra conser- tali; nella fase successiva, invece, l’evoluzione 
vazione a lungo termine ed esigenze di fruizione del danno dipende anche da parametri quali la 

da parte degli osservatori. In quest’ottica si deli- temperatura e l’umidità relativa. In particolare si 

neano tre aspetti principali:
è dimostrato che il riscaldamento delle superfici 
• aspetto conseRvativo: correlato alla dovuto a fenomeni di irraggiamento termico fa- 

sensibilità dell’oggetto in esposizione alle vorisce i processi di degrado nelle opere in cui si 

diverse lunghezze d’onda dell’energia ra- è già innescata l’azione fotochimica delle radia- 
diante incidente, alla composizione spettra- zioni ultraviolette che alterando le caratteristiche 

le della sorgente luminosa ed all’esposizio- chimico-fisiche del materiale lo rendono sen- Per quanto riguarda
ne luminosa totale;
sibile alla temperatura. Il riscaldamento infatti, 

• aspetto visivo: correlato alla percezione provocando un’alterazione dell’agitazione mole- il danno da radiazione, 

del visitatore, che deve fruire dell’opera in colare, incrementa l’attività chimica ed accelera il i processi che,
mostra con una corretta percezione croma- processo degenerativo. Tale condizione è spesso 
legati all’esposizione 
tica, senza riverberi, riflessioni o illumina- causata dalla radiazione proveniente da sorgenti 
della luce,
zione insufficiente;
luminose il cui flusso incide direttamente sul- 
• aspetto pRogettuale: correlato al le superfici determinando l’innalzamento della possono causare

concetto ed alla posizione dell’architettura temperatura al di sopra di quella ambiente. Ciò è il deterioramento

espositiva [1].
sostanzialmente attribuibile alla componente IR dei materiali esposti 
del flusso radiativo incidente la cui presenza, più 
sono sostanzialmente 
Per quanto riguarda il danno da radiazione, che in termini energetici, viene spesso rilevata 
due: l’azione 
i processi che, legati all’esposizione della luce, in base alla massima temperatura raggiungibile 
possono causare il deterioramento dei mate- della superficie irradiata. Quella del visibile è una fotochimica

riali esposti sono sostanzialmente due: l’azione delle principali componenti del flusso radiativo ed il riscaldamento 

fotochimica ed il riscaldamento radiante. L’as- che viene assorbito dagli oggetti e ne causa il ri- radiante
sorbimento di luce può indurre variazioni delle scaldamento. Il quotidiano ciclo di accensione e 

proprietà meccaniche e cromatiche del mate- spegnimento dell’illuminazione determina inol- 

riale alterando in modo irreversibile l’oggetto tre una ciclica espansione associata al fenomeno 
in esposizione. Per la maggior parte degli og- di trasporto dell’umidità.

getti sensibili il danno è causato da dosi di luce 

(esposizione luminosa) e dalla sua distribuzione 
spettrale. L’energia fornita dalla radiazione in- 

nalza la temperatura della superficie colpita dalla 
radiazione stessa, che a sua volta dipende dalla 

quantità di radiazione assorbita, dalla conduci- 

bilità termica dell’oggetto in esposizione e dagli 
scambi convettivi.
Funzione del danno 
Da un punto di vista fisico il materiale espo- di Haerrison D(l) 
[Fonte: 1]
sto assorbe i fotoni che incidono su di esso, e a 
questi corrisponde un’energia proporzionale alla 

frequenza secondo la costante di Planck, che di- 

minuisce andando dalla variazione ultravioletta 
UV (315-400 nm) infrarosso IR, passando per il 

campo del visibile (380-780 nm). Quando l’e- 

nergia assorbita supera la soglia dell’energia di




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