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riflessioni






Per quanto riguarda le tecniche dell’esposizio- piana è richiesta un’adeguata uniformità di illu- 

ne controllata, i percorsi museali sono normal- minamento, al contrario, per gli oggetti tridimen- 
mente suddivisi in più ambienti e questa distri- sionali (statue, bassorilievi, altorilievi), è suggeri- 

buzione fa sì che ogni sala possa essere controllata ta una marcata disuniformità dell’illuminamento 

in maniera indipendente in base a particolari esi- su superfici anche contigue, allo scopo di far risal- 
genze espositive di conservazione. Il museo può tare la forma dell’oggetto e la lettura dell’opera, ad 

pertanto essere suddiviso in zone a maggiore o mi- esempio nelle incisioni su lastre di pietra.

nore controllo in cui esporre gli oggetti in funzio- L’aspetto più importante che caratterizza gli 
ne della rispettiva sensibilità della luce. Dal punto oggetti tridimensionali è la loro massa, la quale, 

di vista del comfort visivo ciò può comportare che a seconda di come viene illuminata, assume par- 

si realizzino livelli di illuminamento molto diffe- ticolari effetti plastici e di conseguenza mette in 
renti nelle diverse sale, il che può essere causa di risalto la trama di superficie. Nei casi in cui viene 

affaticamento percettivo da parte dell’osservatore, proposta un’illuminazione d’accento e ne risul- 
dal momento che il nostro occhio può impiegare tassero delle ombre sulle superfici degli oggetti, 

frazioni di secondo o di minuto per adattarsi ad è importante che queste non siano tali da modifi- 

una determinata condizione di luce. Per tale mo- care dettagli significanti o da snaturare la perce- 
tivo è opportuno disporre tra le zone a differente
zione dell’opera nel suo insieme.



Figura 1 – Luce
diffusa ed orientata.

a) Con la luce diffusa 
si crea sugli oggetti 
un’atmosfera calma e 
quasi priva di ombre; 
b) Con la luce orientata 
si pone la base per una 
buona modellazione 
delle sculture: un
solo faretto crea dei 
contrasti molto netti; 
c) Per dei contrasti
più equilibrati sulle 

sculture la luce 
principale può
essere smorzata
nella sua luminosità 
con l’aggiunta di
un secondo faretto. 
[Fonte: a]
abc


illuminamento delle aree di transizione in cui la Studi approfonditi consentono di verificare 

variazione dei vari livelli risulti graduale.
come i corpi illuminanti possano distinguersi tra 
Complessivamente quindi il controllo dell’illu- loro negli effetti che producono sulle superfici 

minamento nei musei si può sinteticamente sche- in rilievo grazie alla semplice sostituzione di una 

matizzare nelle seguenti indicazioni fondamentali:
lente o alla regolazione dell’apparato ottico.
riduzione della durata dell’esposizione;
Nel caso di grandi oggetti posti in ampi spa- 
1. 
2. minimizzazione del flusso radiativo;
zi espositivi la sorgente luminosa dovrà essere 

3. collocazione di adeguate protezioni della
diretta verticalmente dall’alto verso il basso in 
radiazione non visibile (UV e IR), con par- modo da evitare disturbi visivi al visitatore. Di- 

ticolare attenzione per gli UV.
versamente, l’illuminazione dal basso verso l’alto 

è possibile a condizione che la superficie dell’o- 
Un aspetto fortemente caratterizzante dell’il- pera in prossimità della sorgente non sia eccessi- 

luminamento di un’esposizione museale è l’uni- vamente illuminata producendo l’effetto spiace- 

formità della luce: se per gli oggetti di superficie
vole di ombre proiettate verso l’alto.




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