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SPECIALE | L’alluvione di Firenze
Ricordo che un signore, con la punta dell’ombrel- Per via Landucci passò veloce un mezzo dei pom-
lo, cercava di liberare dalle foglie un tombino per farvi pieri rimorchiando su un carrello una lancia di salva-
de uire l’acqua. non immaginava certo quello che taggio.
fra poco sarebbe successo.
Qualcuno chiedeva: “L’Arno arriverà no a qui?”.
Arrivato da Gianni, che abitava in via Landucci, Ma fu rassicurato da altri condomini: “Nooo. Siamo
strada parallela alla ferrovia e abbastanza lontano troppo distanti dall’Arno!”.
dall’Arno, lo trovai preoccupato con la radiolina all’o- Si illudevano.
recchio.
Un condomino però, per una precauzione che allo-
“L’Arno ha rotto gli argini!”, mi disse, “Mancano la ra sembrò eccessiva, decise di portare la sua auto sul
luce e l’acqua”.
vicino ponte che scavalcava la ferrovia.
Dimentichi delle tesi, ci mettemmo a seguire, alla Seppi poi che numerosi orentini, presagendo il
radiolina a pile, i notiziari che dapprima ad interval- peggio, avevano portato, quando ancora si poteva cir-
lo, poi senza soluzione di continuità, trasmettevano colare, le loro auto a piazzale Michelangelo salvando-
notizie sempre più preoccupanti: l’Arno era esondato le dalla furia delle acque.
anche in città e stava allagando la zona di Santa Croce!
Verso le undici si udì un tremendo scoppio ed una
I condomini si erano a acciati sui pianerottoli e colonna di fumo si levò dalle parti di piazza Beccaria
poi, radunati nell’atrio del fabbricato, si scambiavano gettando tutti nel panico.
opinioni e perplessità.
Anche se ancora non ci si era resi conto dell’im-
Nel frattempo dalle radioline si apprendeva che le mane tragedia che si stava abbattendo su Firenze, si
acque avevano raggiunto piazza del Duomo e, minac- cominciò ad avere paura.
ciose, ruggivano intorno al campanile di Giotto.
Si seppe poi che le acque cariche di nafta erano
penetrate in uno scantinato di via Cimabue dove era-
no depositati alcuni barili di carburo, provocando lo
Dimentichi delle tesi, ci mettemmo a seguire, alla
scoppio e danneggiando seriamente parte dell’edi -
radiolina a pile, i notiziari che dapprima ad intervallo, cio. Ci fu anche una vittima.
poi senza soluzione di continuità, trasmettevano notizie Un altro pauroso scoppio, ed un’alta colonna di
sempre più preoccupanti: l’Arno era esondato anche fumo si alzò verso le tre dalle parti di via Scipione Am-
mirato. Anche in questo caso fu l’incontro delle acque
in città e stava allagando la zona di Santa Croce!
melmose con un deposito di carburo o di kerosene.
Poi, verso le quattro si videro le acque irrompere,
come un torrente turbinoso e con un pauroso rombo,
per via Gioberti, ed allora si capì che l’acqua sarebbe
arrivata anche da noi e si cercò di correre ai ripari.
Nel seminterrato del fabbricato abitava, da sola,
una signora anziana in due stanze ed un cucinotto e
solo allora ci si attivò per mettere in salvo le sue poche
cose.
Ma era troppo tardi.
Gianni ed io riuscimmo a portare al secondo piano
un tavolo, due sedie, qualche capo di biancheria, un
materasso, una tovaglia e poche altre cose. La signora
salì portando con sé la gabbia del canarino ed il libret-
to della pensione.
Quando l'acqua cresce
(dintorni di Empoli Vecchia)....
Fonte: A.S.C.E. - Archivio Storico
del Comune di Empoli.
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