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SPECIALE | L’alluvione di Firenze
Il giornalista Giovanni Grazzini li de nisce “angeli del fango” e il nome si a erma,
ma angeli non sono, come un angelo non è neppure lui, come Dei non sono Tritone,
Aplu e Nethuns o le innumerevoli naiadi accorse da spazi tachionici inconoscibili alla
mente umana. Tutti loro sono esseri che vivono negli interstizi della materia, oltre le
leggi note della natura.
Questi presunti Dei hanno la forza e la capacità di smuovere gli elementi e nei se-
coli si sono serviti di questi poteri per asservire l’umanità ignorante. Angelo è diverso
da loro in queste capacità. Riesce, però, talora, a insinuarsi nelle menti degli uomini, a
sussurrare loro idee e propositi. Tutto quello che può fare ora è sospingere le volontà
degli “angeli del fango”, esortarli ad andare avanti nella loro opera di recupero e rico-
struzione.
Per la prima volta usa questa sua voce sulla gente. Per la prima volta prende parte
alle vicende di quella città su cui aleggia da secoli. Per la prima volta si sente anche lui
Il cedimento sul ponte
sull'Arno. Fonte: A.S.C.E. - un poco un angelo, così come li vedono gli umani: magari non proprio un sera no o
Archivio Storico del Comune cherubino ma, quantomeno, un angelo del fango.
di Empoli.
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