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città e 
territorio




re», in mano a figure professionali il cui «colpo 

di genio riformatore» – in questo non distanti 
messe da parte le “archistar”, obiettivi dalle “archistar” – sarebbe risolutivo dei proble- 

polemici di Contro l’architettura (2008), Franco La mi urbani globali.

Cecla1 affonda ora il coltello nella gestione urbana La Cecla si scontra con uno dei nodi irrisolti di 
e nel pensiero ad essa sotteso, prendendo di mira una disciplina bifronte dai compresenti connota- 

l’approccio razional-economicistico impostosi ti umanistici e tecnico-scientifici, che intreccia 

disciplinarmente nei decenni del pensiero neo- la diagnosi dei luoghi alla costruzione esogena di 
liberista. In Contro l’urbanistica l’antropologo pa- norme per la loro trasformazione. Contraddizio- 

lermitano disseziona quel settore della disciplina ni di una disciplina umile e autoritaria al tempo 

che, costola dell’economia finanziaria, riveste un stesso, ma che ha globalmente preferito la se-
ruolo ancillare nei confronti dei «profeti della 

globalizzazione oggi, come dei sacerdoti dello svi- 
luppo ieri».
2
Nel mirino, quell’urbanistica ossessionata dal 1 Franco La Cecla, antropologo, è ricercatore presso il Laboratorio 

marketing che monopolizza la ricerca scientifica; di ricerca sulle città - Istituto di Studi Superiori dell’Università
che assimila la città contemporanea, dissacran- di Bologna.Ha insegnato Antropologia Culturale alle Università
di Bologna (DAMS), Università di Palermo (Lettere e Filosofia), 
dola e mercificandola, a un qualsiasi fenomeno IUAV di Venezia, Berkeley UCB, Università di Verona (Scienze 

economico, improntato a fast policies (poliche dell’Educazione), all’École des Hautes Études en Sciences Sociales 
Franco La Cecla, veloci), competitività, innovazione, bigness; che di Parigi, alla Universidad Politecnica de Barcelona (UPC), all’École 
Contro l’architettura, Politecnique de Lausanne (EPFL) di Losanna.
Bollati Boringhieri, sostituisce la “cultura” della valutazione, all’atto 
Nei suoi lavori ha affrontato a più riprese il tema 
Torino, 2008.
progettuale3; che procede dal welfare state al real dell’autocostruzione, degli insediamenti informali, 
state; che ignora i corpi, le loro reciproche re- dell’organizzazione dello spazio contemporaneo tra localismo e 
globalizzazione. Ha realizzato alcuni documentari sull’emigrazione 
lazioni nella città e ne sottovaluta le pratiche di 
siciliana in Tunisia (Sicilia, Tunisia, un confine di specchi, 2003) e 
riappropriazione e di addomesticamento degli sull’impatto delle nuove tecnologie sulla vita quotidiana in India per 
spazi urbani; che fa propria l’idea di città «as- il Centre Pompidou di Parigi.
2 FLc, Contro l’urbanistica, Einaudi, Torino, 2015, p. 54. 
solutamente anti-sociale». Disciplina lontana, ranco a ecLa3 
Cfr. VaLeria Pinto, Valutare e punire. Una critica della cultura della 
astratta e «contraria alla dimensione dell’abita-
valutazione, Cronopio, Napoli, 2012.















Enzala, strada 
nazionale 13, Marocco. 
Scatto di Woodi 
Forlano.


















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