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Il Mondo In un pIccolo SpazIo ed In una Sola parola: expo





brava più che altro un’agenzia di viaggi che pub- 

blicizzava i beni architettonici del Bel Paese. I sei 
mesi sono passati, ed ora? Dopo il termine di 

questo mega evento che cosa ne resterà? Partiamo 

dal giorno di chiusura, anche in questo caso, come 
in apertura, i festeggiamenti sono stati realizzati 

all’interno dell’Open Air Theatre del sito Expo, il 

31 ottobre 2015. Sono intervenute varie persona- 
lità politiche italiane, e, durante la cerimonia, la 

bandiera del BIE è stata consegnata agli organiz- 

zatori dell’Expo 2020 di Dubai. Ed ora, dopo sei 
mesi, quale sarà il destino di questo immenso 

spazio espositivo? Il “Corriere della Sera” ha


credibilità di un Paese che eccelle proprio per la Il padiglione 
dell’Olanda.
durata e la qualità della vita. Ma tale progetto non 

interesserà la totalità della superficie che è stata 
impegnata per ospitare lo spazio espositivo 

dell’Expo, ma solo circa 70 mila metri quadrati, 

molto pochi se si pensa che la totalità della super- 
ficie occupata era di un milione e centomila metri 

quadri. Cosa ne faranno di questa ulteriore su- 

perficie? Da indiscrezioni sembra che una parte 
sarà sistemata a verde ed una parte lasciata a pro- 

getti immobiliari del Comune e della Regione. Tra 

gli elementi che non verranno smontati – termine 
ultimo per tutti i Paesi per smontare i propri pa- a sinistra:
“Il barile” 
diglioni è giugno 2016 – sarà il Palazzo Italia, che dell’Ungheria.
verrà utilizzato per eventi di rappresentanza del 

Governo italiano.
pubblicato un’anteprima del piano per la riutiliz- 

zazione di 70 mila metri quadri che erano occupa- 
ti da EXPO 2015. Il piano si chiama “Human tech- 
Si ringrazia l’Ing. Clemente Guazzo per la sua Il padiglione 
collaborazione alla copertura fotograica dell’articolo.
nopole. Italy 2040”. Il progetto propone di creare dell’Ungheria.

in una parte dell’area dell’Esposizione universale 
un polo internazionale di ricerca e tecnologia ap- 

plicata. Dedicato non solo all’alimentazione, tema 

dell’Expo, ma a tutte le competenze che possono 
contribuire all’allungamento e al benessere della 

vita. Si mira quindi all’interazione fra scoperte e 

tecnologie mediche, welfare in una società che 
invecchia, innovazioni nei materiali sostenibili e 

nel ciclo dell’acqua e dei rifiuti, fino alla valoriz- 

zazione del patrimonio artistico e culturale 
«come parte di una alta qualità della vita per i cit- 

tadini di tutte le età». Il polo di ricerca sarà gui- 

dato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) ed 
indirizzerà la sua attività a precisi obiettivi conte- 

nuti nella «Italy 2040 vision», costruiti sulla




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