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riflessioni
Il padiglione
della Cina.
Ma quali, quindi, i difetti? Primi su tutti,
i tempi di attesa ai tornelli, che chi ha visitato
lo spazio espositivo nei mesi di maggio
e di agosto non ha provato, a causa
del minor numero di visitatori.
C’è chi è stato in ila anche un paio di ore
i tempi di attesa ai tornelli, che chi ha visitato lo che avrebbero dovuto prevedere anche afflussi li-
spazio espositivo nei mesi di maggio e di agosto mite con il massimo ipotizzato. Su tutti gli avven-
non ha provato, a causa del minor numero di visi- tori, il più indignato è il Codacons. L’associazione
tatori. C’è chi è stato in fila anche un paio di ore. dei consumatori ha addirittura chiesto alla società
Ma le file non sono state solo all’ingresso ma an- che gestisce Expo il rimborso dei biglietti per
che per accedere ai singoli padiglioni; stando alle l’impossibilità per i visitatori di entrare nei padi-
notizie ritrovate sui quotidiani o su internet, si glioni e quindi di usufruire dei normali servizi
parla di code della durata di 4 ore e mezza per en- per i quali si paga il biglietto. Da quanto, però, si è
trare nel padiglione Italia, mentre per quello del saputo, questo rimborso non è mai avvenuto. Da
Giappone, uno dei più ambiti, si è arrivati all’in- quanto emerso da interviste effettuate ai visitato-
credibile durata di 9 ore di fila. A causa della fila ri, molti di essi si sono reputati delusi in quanto lo
lunghissima, gli organizzatori sono stati costretti spazio espositivo era organizzato come una gran-
a chiudere temporaneamente il padiglione del de mostra di architettura, bellissimi i padiglioni,
Giappone, perché era inutile far aspettare la gen- belle le idee tecnologiche, sembrava quasi di es-
te. Questa situazione ha causato diversi malumori sere alla Biennale di Venezia, ma l’obiettivo
Il padiglione e proteste. Molti visitatori hanno lamentato una dell’evento non era stato affatto raggiunto. I padi-
del Belgio.
scarsa capacità di gestione degli organizzatori,
glioni sembravano solo la celebrazione della ric-
chezza di alcuni, e questo lo si deduceva dal fatto
che anche nell’Esposizione Mondiale i Paesi, co-
siddetti del Terzo mondo sono stati trattati da
Terzo mondo: padiglioni miseri e piccoli e tutti
uguali. Gli altri padiglioni molto spesso bellissimi
fuori ma molto deludenti all’interno, a volte vuoti
addirittura, come quello del Brasile ad esempio.
Inoltre, alcuni hanno notato come i padiglioni di
alcuni Paesi si sono presentati come delle banca-
relle di lusso, ad esempio il padiglione del Vie-
tnam. Gli anti Expo italiani che hanno visitato il
padiglione Italia sono tutti concordi nel dire che
le ore di attesa impegnate per poter accedere
all’interno di Palazzo Italia sono state mal investi-
te, il percorso era poco comodo, ricco di scale,
poco chiaro e a tratti anche claustrofobico, la ce-
lebrazione del cibo italiano poco evidente, sem-
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