Page 6 - Progettando_1_2015
P. 6
editoriale
termine, quando tutti si sentivano sicuri che carne-
ficine di tali proporzioni non si sarebbero mai più
ripetute, arrivarono fascismo e nazismo, che tro-
varono armi potenti nella trasformazione del lin-
guaggio e nella propaganda. E dato che quest’anno
ricorre il settantesimo anniversario della fine della
seconda guerra mondiale e che alcune riflessioni
sulla libertà sono d’uopo, queste dovrebbero pas-
sare anche dal mantenere vivo, molteplice e stimo-
lante l’interesse sulle forme linguistiche, le tecno-
logie, l’arte, la cultura e l’informazione.
Vogliamo fare la nostra piccola parte in ciò e
concludiamo con un pensiero di Giorgio Gaber: Li
bertà è partecipazione3.
“La libertà
non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione”
Giorgio Gaber
Cascate.
Scatto di Daniele Stefanizzi.
Eduardo Galeno, presentazione de “I igli dei giorni”, 7
giugno 2012, La Tabacalere, Lavapiés Madrid. Scatto di
Woodi Forlano.”
E tutto d’un tratto l’opposto, ogni volta in cui si as-
siste alla pigra riduzione del linguaggio a pochi termi-
ni, a carnevali di significati e comunicazioni degeneri.
La Neolingua, una lingua costruita ad arte al fine di
propagandare i principi del Socing (la dottrina della
società distopica narrata da George Orwell in 19842)
ed impedire il solo formarsi di pensieri eretici, si
fondava sulla soppressione di vocaboli e di significati
eterodossi dalla lingua originaria, l’inglese, oltre che
su una nuova grammatica. Non è uno scenario alle
porte, per fortuna l’arte e la cultura offrono un argine
abbastanza solido a derive simili. Però cent’anni fa
l’Italia entrò nel primo conflitto mondiale ed al suo
2 I principi della Neolingua sono riportati nell’appendice di 1984.
3 Il brano La Libertà è contenuto nell’album “Dialogo tra un
impiegato e un non so” che raccoglie le canzoni dell’omonimo
spettacolo scritto da Giorgio Gaber e Sandro Luporini.
4