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riflessioni






Nel 1848, in concomitanza con la rivoluzio- Con il trascorrere degli anni

ne scoppiata a Vienna, insorsero anche Milano, alle pubblicazioni di carattere teorico
Venezia e le altre città del Regno Lombardo-Ve- 
si alternarono lavori scientiici
neto. Il Turazza, sicuramente non senza un certo 
di “idraulica applicata”, la maggior parte 
sforzo in quanto egli era di temperamento mite, 
assunse incarichi all’interno della Guardia Civica dei quali pubblicati nella Rivista periodica 

di Padova, della quale divenne anche vice Coman- dell’I.R. Accademia di scienze, lettere

dante; tale mossa gli costò la destituzione da parte e arti in Padova
di Radetzky da Decano della Facoltà, cosicché fu 

semplice supplente alla cattedra di Matematica 

applicata fino al ’66, quando, con la fine dei con- gnifico Rettore; dal 1872 fu Preside della nuova 
flitti, gli fu finalmente restituita la sua cattedra di Facoltà di Scienze, alla quale venne annessa la 

Idrometria e Geodesia; nel ’67 la cattedra venne nuova “Scuola di Applicazione per gli Ingegneri”, 
che consisteva in un triennio di corsi specialistici 
sdoppiata e al Turazza rimase assegnata quella di 
Idraulica, la quale andò a costituire il primo nu- al quale si accedeva una volta superato il biennio 
Cucchiaia manovrata 
a mano. Dell’arte cleo dell’Istituto d’Idraulica dell’Università di dei corsi di laurea in Matematica; la “Scuola di 
dell’Ingegnere. Prof. Padova. Nell’a.a. 1870-71 egli fu nominato Ma-
Applicazione per gli Ingegneri”, a partire dall’a.a. 
Giacinto Turazza.
’74-75 si costituì poi in forma autonoma rispetto 

alla Facoltà di Scienze, e Domenico Turazza ne fu 
Direttore per il resto della propria vita.

Con il trascorrere degli anni alle pubblicazioni 

di carattere teorico si alternarono lavori scienti- 
fici di “idraulica applicata”, la maggior parte dei 

quali pubblicati nella Rivista periodica dell’I.R. Ac- 

cademia di scienze, lettere e arti in Padova6.
Dall’esame dei titoli dei lavori menzionati ri- 

sultano evidenti i temi di maggior interesse per 

l’ingegneria idraulica del tempo: la regimazione 
dei principali corsi d’acqua per assicurare sia la 

difesa del territorio dalle piene che la navigazio- 
ne interna (sistema di trasporto ancora concor- 

renziale rispetto a quello su rotaia); la bonifica 

delle aree paludose per ricavarne terreni fertili e 
ridurre la piaga della malaria; il miglioramento e 

l’estensione dell’irrigazione dei terreni agricoli.

Per quarant’anni il Turazza svolse attività di 
consulenza per pubbliche amministrazioni in 
6 Si ricordano, tra gli altri, i seguenti: Intorno alla teoria del moto permanente 
merito a problemi idraulici di varia natura che in- Nuova determinazione delle costanti dell’acqua nei canali e nei fiumi con 

teressarono, tra le altre, le seguenti città: Vicenza relative alla resistenza dell’acqua
alcune applicazioni pratiche alla stima 
(inondazioni del Bacchiglione – 1867-73); Vero- pei lunghi tubi di condotta e per gli
delle portate ed ai rigurgiti (1862); Cenni 
alvei (1845); Delle pescaie e dei fiumi intorno al raddrizzamento dei fiumi 
na (sistemazione del tronco urbano dell’Adige, che corrono in ghiaia (1852); Della (1866); Delle formule di Bazin e delle 

1883-84 e sgombero dei ruderi del ponte nuovo oscillazione dell’acqua nei sifoni (1853); equazioni del moto permanente dell’acqua 
a seguito del crollo); Padova (sistemazione del Intorno alle leggi del moto dell’acqua nei negli alvei naturali o artefatti (1872); Sul 
canali e nei fiumi con applicazione ai sistema d’arginamento dei nostri maggiori 
Brenta); Venezia (prosciugamento della cripta di vari casi della pratica (1855); Intorno fiumi (1875); Delle ultime inondazioni e 

San Marco, 1868; riattivazione del porto del Lido, alla questione se e quando l’arginamento dei rimedi proposti allo scopo di attenuare 
1876); Bologna (immissione del Reno nel Po; im- dei fiumi possa esser causa d’alzamento i pericoli e i danni delle piene (1878); Delle 
del loro letto (1855); Del modo di trarre formule più appropriate pel calcolo degli 
missione del Panaro in Cavamento; regimazione profitto del flusso e riflusso del mare,
scoli delle basse pianure e del modo di 
delle acque delle provincie alla destra dei tronchi
col trarne un lavoro continuo (1860);
valutarne la portata massima (1879).




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