La chiesa e il convento di San Domenico di Fiesole

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Introduzione di Lorenzo Polizzotto

Visitando il convento di San Domenico di Fiesole con la consapevolezza di osservare un edificio ex novo iniziato nel primo decennio del XV secolo, si ha la sensazione di guardare una fabbrica con delle importanti peculiarità: storiche, geografiche e dimensionali.
Il complesso conventuale fiesolano non nasce da un progetto uniforme realizzato in pochi anni: secoli di lavori hanno profondamente riformato l’impianto iniziale. La sua storia edificativa si intreccia indissolubilmente con eventi primari della politica fiorentina, con la realtà di imporanti famiglie che hanno legato il loro nome e i loro “denari” al convento, senza tralasciare le trasformazioni dei rituali e le scelte operate dall’ordine domenicano.
Dentro queste mura è racchiusa una storia complessa e affascinante.
La ricerca che ha portato alla ricostruzione delle tappe edificative del complesso è iniziata a ritroso, come un puzzle da smontare pezzo per pezzo. A un’attenta analisi del patrimonio documentario del convento, sfociata nella scoperta di documenti inediti, quali atti notarili, che hanno permesso di stabilire degli archi temporali certi, si è unito un accurato esame delle strutture architettoniche. E’ stato così possibile confrontare le informazioni archivistiche con le realtà murarie odierne e con le tracce del passato ed ottenere plausibili e documentabili ricostruzioni edificative delle varie epoche, fino ad arrivare all’impianto iniziale.
Un lavoro capillare che ha permesso di scrivere una credibile storia della chiesa e del convento di San Domenico di Fiesole, dal 1406 alla soppressione Napoleonica nel 1810.

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