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Big data:
riflessioni





un nuovo approccio





alla conoscenza







Tra moli di nozioni, algoritmi 

complessi e supercomputer verso 

nuove forme di elaborazione dati





Nicoletta Mastroleo
Ingegnere









QualChe settimana fa, su un noto 

quotidiano italiano, era presente un articolo che 
titolava: “Quanti turisti ci sono in città? Ce lo 

rivelano i Big Data”, in cui il professore di Ge- 

oinformatica dell’Università di Salisburgo Euro 

Beinat esponeva una relazione nella quale evi- 
denziava come fosse possibile avere informazioni 

sui flussi turistici grazie a tracce digitali lasciate 

dall’utilizzo di smartphone, di carte di credito o 
a pubblicazione di foto su Flickr. Tale conoscen- 

za, acquisita tramite l’analisi di Big Data, avrebbe 

permesso un miglioramento delle comunicazio- 

ni, della pianificazione dei trasporti e della sicu- 
rezza sul territorio. Ma che cosa sono i Big Data?

Sono grandi sorgenti di dati disponibili con la 

caratteristica di essere disomogenei e destruttu- 
rati, oggetto di analisi su larga scala, da cui è pos- 

sibile estrapolare nuove forme di valore e cono- 

scenza.
Esistono due tipologie di fonti: quella umana 

(used-generated content nel web, dati generati cioè 

attraverso strumenti Web 2.0) e quella automati- 
Un supercomputer
ca (cioè dati generati da sensori, provenienti da 
strumenti scientifici come i telescopi, log dei web (NASA Goddard Space Flight Center, “Discover Supercomputer 2”, 
https://www.lickr.com/photos/nasa_goddard/6559334995/
server oppure transazioni bancarie).
Credit: NASA/Pat Izzo).





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